Il 2008 è un anno “speciale” per la storia della musica, con due importantissime ricorrenze: il centocinquantesimo anniversario della nascita di Giacomo Puccini e anche il centenario della nascita del compositore francese Olivier Messiaen.
Perché, dunque, i primi cento anni di Messiaen? Il tempo copre con la sua polvere la carta da musica e con essa tantissime intenzioni e sperimentazioni; il XX secolo è stato il palcoscenico di un drammatico tentativo di ricostruire di volta in volta la musica azzerando prima la tonalità e il tardoromanticismo che la sottendeva al termine del secolo precedente, poi la dodecafonia, il serialismo, il serialismo integrale sotterrato dall’irrazionalità dell’alea, fino a giungere al pragmatismo americano, alla fusione dei generi, alle contaminazioni e chi più ne ha più ne metta; ma al di là degli ismi e di qualunque categoria, ci sono compositori e opere che resistono e travalicano le mode e i tempi, per rimanere classiche nel senso più nobile della parola e innalzarsi come statue sempre vive e nuove nel tempo e nello spazio.
La musica di Messiaen appartiene a buon diritto a quest’ultima categoria: ha attraversato le mode e i tempi, ha attraversato e percorso la distruzione dell’Europa da parte dei totalitarismi, ha abbattuto le barriere dell’indifferenza culturale, ha oltrepassato i muri delle ideologie che tanto hanno dominato sulle scelte del gusto e dell’immoralità, sempre ancorata al suo substrato teologico che alla fine è l’alpha e l’omega di un intricato linguaggio musicale che altro non è se non l’estrinsecazione esteriore di una profondità umana che ha evidentemente aperto le proprie porte al misticismo facendo entrare i raggi del sole dell’eternità in cui trova ragion d’essere ogni scelta.
Ed è proprio per il suo enorme valore musicale e per la profondità di pensiero che genera fiumi di note, magari non sempre convincenti ma comunque sempre autentiche, che le opere di Messiaen riescono ad essere apprezzate universalmente, anche a parecchi anni di distanza dalla composizione di molti brani e comunque anche adesso a sedici anni dalla scomparsa del musicista.
Auguriamo quindi alla musica di Messiaen di non incontrare mai un’ideologia talmente snaturata e disumana da volerla ammutolire, per non dover vivere mai nel silenzio, convinti comunque che sempre risorgerà e riapparirà nella sua bellezza e nel suo enorme valore umano, cristiano e musicale.
Segnalo, in occasione del centenario, la bella sezione allestita all’interno del sito della Philharmonia Orchestra, raggiungibile all’indirizzo http://www.philharmonia.co.uk/messiaen/index.html, un interessante punto di partenza per chi volesse conoscere o comunque approfondire la vita e le opere di questo fondamentale compositore francese; all’interno oltre alla biografia e a rapidi ma esaustivi esami delle opere di Messiaen, anche contributi audio/video di notevole interesse. Nella playlist qui accanto alcuni dei video.
http://it.youtube.com/p/D21FAA5A9EBE90F2
Ancora su Youtube questi interessanti contributi che mostrano proprio il compositore: