“Come un interprete prende in mano attraverso il suo strumento un brano musicale e con esso instaura un profondo intreccio tra la cultura e la sensibilità dell’autore e il proprio mondo interiore, così anche il compositore fa sue musiche altrui e le ricrea, utilizzando frammenti, rivestendo e travestendo, confrontandosi con un ideale diverso dal proprio, dando vita a qualcosa di nuovo che può variamente essere vicino o discostarsi dagli originali.”
Andrea Amici
Nel programma di sala del mio concerto tematico del 29 settembre 2016 al Castello Ursino di Catania, intitolato “Scritture e Riscritture Sonore“, avevo sottolineato l’importanza che per me riveste la rivisitazione di musiche altrui, come modo di confrontarsi in maniera attiva con pensieri e procedimenti anche diametralmente opposti ai propri, un modo, dal punto di vista del compositore, di far propri i brani musicali di repertorio attraverso l’estensione di un procedimento affine a quello dell’interpretazione per gli strumentisti. È un affascinante viaggio all’interno dell’immaginazione altrui, un dialogo che si instaura con pagine, idee e strutture preesistenti, nella pratica dell’arrangiamento, del collage, dell’orchestrazione o adattamento per organici strumentali differenti.
La musica di Ennio Morricone, presente nell’immaginario collettivo per le sue splendide colonne sonore di enorme suggestione e capacità comunicativa, nasconde al suo interno una notevole complessità di struttura, pensiero e costruzione. Confrontarsi con essa naturalmente è estremamente interessante: si impone il massimo rispetto per le ricercate soluzioni dell’autore e anche per le aspettative del pubblico che ormai ne ha radicato l’inconfondibile “marchio”, ma al tempo stesso le possibilità di individuare sottili legami e sotterranee rispondenze tra i vari brani permette un’ampia possibilità di scelte per sottolineare con la tecnica del collage, o con soluzioni timbriche diverse, aspetti molto interessanti della produzione morriconiana.
Alle colonne sonore di Morricone ho dedicato tre medley, intitolati My Favorite Morricone (I – II – III). Del primo esistono più versioni che differiscono per l’organico strumentale di destinazione, mentre del terzo non è ancora disponibile una registrazione.
My Favorite Morricone I
Scritto nel 2013 per l’Orchestra MusiDOC, comprende in sequenza: Playing Love (La leggenda del pianista sull’oceano), Se telefonando, Visita al Cinema, Love theme (Nuovo Cinema Paradiso), Love Circle (Metti una sera a cena), The Legend of the Pianist (La leggenda del pianista sull’oceano)
My Favorite Morricone II
Scritto nel 2016 in occasione del concerto “Scritture e riscritture sonore” per il Lydian Ensemble, presenta: The Strength of the Righteous (The Untouchables) – C’era una volta il West – Ricordare (Una pura formalità) – C’era una volta in America – The Ecstasy of Gold
My Favorite Morricone III
Scritto nel 2019 comprende: Il Clan dei Siciliani, Death Theme (The Untouchables), Giù la testa, On Earth as it is on Heaven (The Mission).