Mentre in Italia imperversa la febbre dell’ultima serata del Festival di Sanremo e i social network, almeno dalle nostre parti, si saturano di immagini e pensieri canori e televisivi, proprio da Facebook, Twitter e Instagram ho appreso con grande sorpresa, verificando con scrupolo le fonti per non incappare nelle ormai più che frequenti fake news, che nella notte del 9 febbraio a Berlino, a soli 48 anni, è morto il compositore islandese Jóhann Jóhannsson, una delle voci più intense e interessanti della nuova via della musica colta che incrocia classica, avanguardia ed elettronica, affacciandosi, con molta originalità, anche alla musica da film, dove Jóhannsson fra l’altro ha vinto il Golden Globe per la colonna sonora de La teoria del tutto, distinguendosi poi anche per l’azzeccatissima ricerca sonora delle musiche per Arrival, film escluso dalla competizione per gli Oscar in quanto contiene, come brano iniziale e conclusivo, “On the Nature of Daylight” di Max Richter, altra voce autorevole di questa nuova tendenza che fa dell’apparente semplicità il suo punto di partenza.
Ho ascoltato spesso il suo Orphée, l’ultimo estremamente ricercato e interessante album uscito nel 2016 per Deutsche Grammophon, una riflessione musicale sul tema del cambiamento, vissuto dal compositore in prima persona nel trasferimento a Berlino assieme alla sua famiglia, sul denominatore comune dell’arte e della bellezza, un lavoro discografico denso di profonda spiritualità.
Una musica, quella di Jóhannsson, che gravita attorno alla concentrazione e al silenzio, fondendo nella strumentazione vecchio e nuovo, orchestra e strumenti classici con mai fini a se stesse elaborazioni elettroniche, sulla base di un ritorno alle funzioni elementari dell’armonia modale e tonale, sulla quale si sviluppano elementi melodici in lenta evoluzione.
Ci auguriamo, unendoci ai sentimenti di gratitudine, stima e amicizia espressi nel tweet della prestigiosa casa discografica tedesca Deutsche Grammophon, che la sua musica continui a sopravvivere ai fragori del caos della quotidianità e a toccare il cuore e la mente degli esseri umani di oggi e domani.