Più che un racconto
per voce, pianoforte e contrabbasso, su testo di Francesca Ascoli.
Brano commissionato dal contrabbassista Nicola Malagugini, nell’ambito del progetto discografico “Tardi t’amai“.
Pubblicato nel CD “Tardi ti ho amato – 21st Century Spiritual Art Songs for Mezzo-Soprano, Double-Bass and Piano” – Da Vinci Classics (7.46160917887)
Più che un racconto: Un viaggio musicale attraverso il lockdown
Composto da Andrea Amici su una poesia di Francesca Ascoli, il brano offre una visione unica e coinvolgente del primo periodo di lockdown durante la pandemia da Covid-19.
Attraverso l’intreccio tra la voce recitante e cantante, il pianoforte e il contrabbasso, “Più che un racconto” crea un’atmosfera variegata e ricca di sfumature, dove la musica si fa eco delle parole, muovendosi attraverso una serie di situazioni diverse. Evocando tutta una serie di emozioni contrastanti, che spaziano dall’isolamento alla speranza, dall’angoscia alla riscoperta di se stessi, “Più che un racconto” cattura tutte queste sfumature, portando l’ascoltatore in un viaggio musicale che rispecchia l’esperienza collettiva che tutti abbiamo attraversato.
Trovano posto lungo l’esteso percorso del brano atmosfere sospese e stranianti, che riflettono il senso di incertezza e di distanza che abbiamo sperimentato; figurazioni ritmiche ripetitive e ossessive, facilmente interpretabili come un riflesso delle esperienze di isolamento e monotonia, elementi ritmici a tratti quasi grotteschi, che immergono in una dimensione surreale, mentre aspri cromatismi trasmettono la tensione e l’ansia che hanno caratterizzato quei mesi difficili.
Ma non tutto è tristezza e malinconia. Mentre il brano si sviluppa, si apre una finestra di luce. Il testo descrive l’ingresso di un protagonista ideale in una chiesa, dove incontra lo sguardo del Crocifisso e si immedesima in esso. Questo momento di profonda connessione spirituale porta il brano verso una svolta positiva, in cui la coscienza si rinnova. L’uscita dalla chiesa ci riporta all’esterno, ancora in un contesto di estremo dolore, ma con una nuova consapevolezza. La musica accompagna questo percorso di crescita, enfatizzando l’intensità delle emozioni e creando un’atmosfera coinvolgente per l’ascoltatore.
Credo che da un punto di vista espressivo ci sia una vera corrispondenza con gli “affetti” del testo: ampi spazi, silenzi irreali che diventano cellule che ruotano in maniera fissa nel vuoto, tratti un po’ allucinati e deformati, speranza…