Lunedì prossimo, 6 giugno, si apre la WWDC 2022, con l’ormai tradizionale, attesissimo Keynote, e sul web si scatenano come sempre le previsioni, i rumor, le anticipazioni: un rito ormai consolidato, che forse oggi ha perso un po’ di smalto, ma sicuramente di interesse.
Una delle novità più attese potrebbe essere (finalmente) un multitasking più “spinto” su iPadOS, con maggiore fluidità nel passaggio da un’applicazione all’altra e posizionamento / ridimensionamento delle finestre sullo schermo del tablet.
L’obiettivo Apple è chiaramente, da sempre, l’integrazione e la collaborazione sempre più stretta fra tutti i suoi dispositivi, ognuno con una funzione ben specifica, con una sua peculiarità, anche se capace in qualche modo di “invadere” il campo dell’altro. Per questo obiettivo, naturalmente, le interfacce devono in qualche modo avere tratti simili, rassicuranti per l’utente, oltre che la possibilità di iniziare da una parte e passare a un’altra in maniera assolutamente continuativa e trasparente.
Chi forse ha sofferto maggiormente dell’integrazione è stato il MacOS, come molti “esperti” o sedicenti tali lamentano; se da un lato, infatti, si tratta di uno dei sistemi fra i più stabili (se non il più stabile) e affidabili (anche qui, se non “il più”), capace di far concentrare sul lavoro senza far perdere tempo con la soluzione dei problemi di funzionamento, dall’altro il sistema operativo dei computer-mela ha magari patito un “dover” a tutti i costi somigliare maggiormente ad iOS, dal quale poi si è staccato (quasi una costola di Adamo) iPadOS, per dare una “marcia in più” a un dispositivo, l’iPad, che pian piano è diventato sempre più preponderante e performante.
Ora che il chip M1 è sbarcato anche sui tablet e chi ha fra le mani soprattutto un iPad Pro di ultima generazione si rende conto del “con-che-cosa-ho-a-che-fare”, ecco che si alza corale la richiesta di un iPad che somigli meno a un iPhone e sempre più a un Mac.
Forse è la volta buona. Individuato nei giorni scorsi nella parte open-source del sistema (il WebKit) l’indizio della possibilità di ridimensionare le finestre, pare proprio che la tanto desiderata possibilità di un multitasking vero si stia affacciando sull’orizzonte prossimo dell’iPad. È quanto sostiene anche Mark Gurman, vero e proprio guru dell’apple-anticipazione, informazione che veramente lascia ben sperare che Apple stia veramente dando uno sguardo più attento alla sua utenza pro o semi-pro o comunque advanced, aprendo nuove e interessanti possibilità di utilizzo.
Sì, perché è proprio vero che l’iPad è forse il più innovativo al momento e anche il più “utile” fra i dispositivi Apple. Ve lo dice uno che ultimamente, ad esempio, scrive in maniera fluida partiture con una splendida app di nome StaffPad, che riconosce la scrittura musicale a mano, la trasforma in notazione vera e propria e soprattutto la suona con librerie di campioni orchestrali di grande rispetto e con un motore di playback che fa impallidire i software di notazione da computer più blasonati, il tutto potendo anche affiancare tracce audio sulle quali “mappare” in tempo, senza il minimo inceppamento. Una potenza realmente incredibile a pensarci solo qualche anno fa, in un oggetto piccolo, estremamente trasportabile e capace di un’interazione molto “umana”.
È quindi veramente l’ora di un sistema operativo che ne sblocchi a pieno tutte le potenzialità: non ci resta che aspettare…